martedì 5 giugno 2007

Heinrich Schliemann (8)

Schliemann è ormai celeberrimo e niente e nessuno sembra più in grado di opporglisi, neanche la burocrazia turca.
Sull’onda dei suoi strepitosi successi, sollecita un nuovo permesso di scavo a Troia e lo ottiene. Nel 1878 lo ritroviamo così nella Troade, alla testa di un’équipe di centosessanta operai.
Schliemann è sostenuto nelle sue ricerche da Rudolf Virchow, il più famoso degli specialisti di preistoria tedeschi. Oltre a Virchow, il francese Emile Burnouf segue le nuove ricerche a Troia. La campagna durerà fino al 1883.
Schliemann ha capito che scoprire tesori è importante, ma che la disciplina archelogica richiede ben altro: bisogna poter disporre di piante precise e aggiornate che consentano di collocare al loro punto effettivo di ritrovamento gli oggetti rinvenuti, di ripercorrere le tappe delle scoperte, di interpretare i resti recuperati. Bisogna quindi poter contare sulla presenza di architetti e disegnatori competenti.
Per fortuna sua e nostra, Schliemann incontra Wilhelm Dörpfeld, che gli fornirà l’apporto scientifico di cui i suoi lavori hanno bisogno.
Purtroppo per l’archelogia, l’équipe dovrà affrontare mille difficoltà poste dalle autorità turche. Un militare bersaglia letteralmente la spedizione archeologica. Si tratta di un comandante d’artiglieria, convinto che i lavori intrapresi da Schliemann e dai suoi collaboratori siano soltanto un pretesto per fare il rilievo di alcune fortificazioni del tracciato dei Dardanelli. Perciò vieta assolutamente a Dörpfeld e ai suoi assistenti di utilizzare qualsiasi strumento sugli scavi. Non solo: non potendo leggere e capire quello che si scrive sul cantiere, il comandante impedisce che si prenda la minima nota, che si faccia il più insignificante dei rilievi e minaccia persino di arresto immediato chiunque si azzardi a contravvenire ai suoi ordini.
Schliemann è scorato. Nel 1884 ritorna in Argolide. Dopo aver scavato con successo le tombe dei re di Micene, decide di esumare i resti della fortezza di Tirinto. La campagna di scavo nel secondo grande palazzo miceneo di Argolide si conclude nel 1885.
Louis Godart, L'invenzione della scrittura. Dal Nilo alla Grecia, Einaudi

Nessun commento: